Per la prima volta insieme i cori “Giovanile Crescendo di Sannazzaro de Burgondi” & “Mani In..canto Cairoli” Sabato 10 maggio 2014 al Teatro Martinetti di Garlasco

Sabato 10 maggio 2014, nell’ambito della serata raccolta fondi a favore del progetto (L.I.S.) “In..segnando” del Rotary Club Cairoli, nella suggestiva cornice offerta dal Teatro Martinetti di Garlasco, alle ore 21:00 ha avuto luogo una emozionante esibizione dei Cori “Giovanile Crescendo” di Sannazzaro de’Burgondi & “Mani In..Canto Cairoli”, che ha preceduto l’esibizione del gruppo protagonista della serata benefica: l’affermata band de “i fiö dla nebia”.

Mani In Canto e Coro Crescendo al Martinetti

Altre immagini della serata.

L’esibizione, di giovani e giovanissimi coristi, anche con disabilità, ispirata all’esperienza venezuelana “Manos Blancas” del maestro J.A. Abreu, ha l’obiettivo di abbattere le barriere imposte dal disagio, rendendo la musica accessibile a tutti.

Manos Blancas

La storia del coro Manos Blancas ha inizio nel 1999 in Venezuela quando Naibeth Garcia, docente e assistente nella scuola di… musica del Maestro Abreu, ebbe l’idea di applicare il metodo ‘El Sistema’ fondato 35 anni prima dallo stesso Maestro Josè Antonio Abreu a bambini affetti da deficit cognitivi e sensoriali. I bambini che non possono cantare seguono il canto con coreografie realizzate le mani coperte da guanti bianchi.

Cairoli

Dopo la costituzione di alcuni “cori” in Italia il progetto è quello che in ogni città italiana nasca un Coro Mani Bianche che possa aiutare i bambini disabili a crescere quanto più possibile in armonia con il proprio ambiente.

 

Che cosa c’è di più terribile che “sentire” una mano?

Devi essere sordo per capirlo!

Che cosa c’è di più terribile che essere un bambino,
a scuola, in una stanza vuota di suono
con una maestra che parla e parla e parla;
e che quando ti viene vicino
si aspetta che tu abbia capito le sue parole?

Devi essere sordo per capire.

O quando la maestra pensa che per farti felice
basti insegnarti a parlare con la tua voce;
come se tu fossi un giocattolo nelle mani di un bambino ignaro
che ti strapazzi per ore ed ore senza fine e pietà,
prima che venga fuori un verso che assomigli a un suono?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che avere la tentazione di conoscere
tutte le verità del mondo
e di volerle conoscere con le tue sole forze,
e poi scoprire che questo tuo desiderio è destinato
ad andare in fumo
e allora ti rivolgi a un fratello, a una sorella, a un amico
perché ti guardino per darti una risposta
e che invece ti dicono, “Ma di che t’impicci, lascia perdere!”?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che starsene in un angolo in castigo,
pur sapendo di non aver fatto niente di male,
se non di esserti azzardato a usare le mani
per comunicare a un fratello del silenzio
un pensiero che ti è venuto in mente proprio in quel momento?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che vedere qualcuno gridare,
qualcuno che è solo convinto di aiutare a sentire;
e interpretare male le parole di un amico
che non vuole far altro che aiutarti a capire,
mentre tu credi che voglia prenderti in giro?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile di quando ti ridono in faccia,
solo perché tu cerchi di ripetere le parole degli altri
proprio per essere sicuro di aver capito bene,
e poi ti accorgi che non avevi capito niente
e allora vorresti gridare, “Ti prego, fratello, aiutami!”?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che pendere dalle labbra
di qualcuno che sente per te al telefono un amico;
e far telefonare a una ditta
ed essere costretto a svelare le tue cose più intime,
e poi scoprire che le tue parole
non sono state “tradotte” chiaramente?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che essere sordo e solo
in compagnia di quelli che possono sentire
e tu non puoi far altro che tirare ad indovinare mentre si cammina,
perché non c’è nessuno che ti tenda una mano
mentre tu cerchi di destreggiarti fra le parole e i suoni?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che incontrare per strada
uno sconosciuto che all’improvviso apre la bocca
per chiederti qualcosa
le parole corrono veloci sulle sue labbra
e tu non riesci a capirci nulla,
perché lui non sa che tu ti sei smarrito a rincorrere la sua voce?

Devi essere sordo per capire.

Che cosa c’è di più terribile che capire
le agili dita dei sordi che descrivono una scena
e che ti fanno sorridere ed essere sereno
con la « parola parlata » di una mano che si muove
e che ti aiuta in qualche modo a far parte del mondo?

Devi essere sordo per capire.

Com’è terribile sentire. una mano.

Sì, devi essere sordo per capirlo!

WILLARD J. MADSEN
(traduzione dall’inglese di P. Mazza)

 

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mani-in-canto-provincia-pavese

Un’immagine dell’articolo comparso su “La Provincia Pavese” (cliccare sull’immagineper ingrandire), Qui lo stesso articolo nello storico digitale del quotidiano.

 

 

 

 

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